Pubblicato su Rivista Ambiente n.100 2015
Regolamento (UE) 2015/491 della Commissione del 23 marzo 2015
MODIFICHE AL REGOLAMENTO (UE) N. 605/2014
Modifica, ai fini dell’introduzione di indicazioni di pericolo e consigli di prudenza in croato e dell’adeguamento al progresso tecnico e scientifico, del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 78/12 del 24 marzo 2015)
Consiglio di Stato, Sez. III, n. 1519, del 20 marzo 2015
ELETTROSMOG: ILLEGITTIMITÀ ORDINANZA DI ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI AI LIMITI DI EMISSIONE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI
L’ordinamento, in questa materia specifica, già prevede strumenti tipici per fronteggiare il pericolo derivante dal superamento dei valori di attenzione per quanto concerne i campi elettromagnetici, e tra questi, la delocalizzazione degli impianti e, in via di urgenza, la disattivazione degli impianti stessi da parte del competente Ministero – sicché l’adozione dell’ordinanza contingibile ed urgente, a fronte di una situazione fronteggiabile con gli ordinari strumenti previsti dalla disciplina in materia, non si giustifica e non appare debitamente motivata nel caso di specie.
Decreto Ministeriale 24 febbraio 2015, n. 39
Regolamento recante i criteri per la definizione dei costi ambientali e della risorsa per i vari settori d’impiego dell’acqua .
(G.U. 8 aprile 2015, Serie Generale n. 81)
Decreto del Ministero dell’Ambiente 11 febbraio 2015
Determinazione degli indicatori associati ai traguardi ambientali e dei programmi di monitoraggio, predisposto ai sensi degli articoli 10, comma 1 e 11, comma 1, del decreto legislativo n. 190/2010.
(15A01446) (GU Serie Generale n.50 del 2-3-2015)
Cass. Sez. III n. 3206 del 23 gennaio 2015
ARIA. REATO DI CUI ALL’ART. 279, 1° COMMA, PARTE PRIMA, D.LGS. 3.4.2006, N. 152
Il reato di cui all’art. 279, 1° comma, parte prima, d.lgs. 3.4.2006, n. 152 non si esaurisce con il comportamento del legale rappresentante della società al momento nel quale è iniziata la costruzione dell’impianto o l’esercizio di esso senza la preventiva autorizzazione, ma, trattandosi di reato permanente, è integrato anche da coloro che successivamente assumono la qualità di legali rappresentanti, atteso che anche su questi grava l’obbligo di chiedere l’autorizzazione, o di cessare l’attività in assenza della stessa.
Cass. Sez. III n. 3199 del 23 gennaio 2015
ACQUE. NOZIONE DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI
In tema di inquinamento idrico, nella nozione di acque reflue industriali definita dall’art. 74, comma primo, lett. h), del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (come modificato dal d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4) rientrano tutti i tipi di acque derivanti dallo svolgimento di attività produttive, in quanto detti reflui non attengono prevalentemente al metabolismo umano ed alle attività domestiche di cui alla nozione di acque reflue domestiche, come definite dall’art. 74, comma primo, lett. g), del citato decreto (fattispecie relativa a sistema di depurazione a servizio di un impianto di lavaggio di inerti estratti da cava).