Diplomazia climatica. Un 2019 all’insegna della lotta a favore del clima.

di Avv. Gianluca Limardi

Articolo pubblicato in Rivista Ambiente Prevenzione e Soccorso N. 116/2019

 

La lotta ai cambiamenti climatici è divenuta una corsa contro il tempo ed il mondo non sta intervenendo con sufficiente rapidità per impedire che questi mutamenti abbiano effetti irreversibili e catastrofici. Sebbene, infatti, l’intero pianeta stia già subendo numerosi devastanti conseguenze dei cambiamenti climatici, l’azione per porvi freno resta, ad oggi, insufficiente.

Profonde sono, infatti, le preoccupazioni in merito al deterioramento della biodiversità mondiale, delle risorse idriche e degli ecosistemi mondiali, nonché per le crescenti minacce rappresentate dal degrado del suolo, dalla carenza idrica e dagli eventi idrici estremi. Vi è poi un’ulteriore constatazione a destare particolare agitazione: l’ Artico si starebbe riscaldando a velocità più che doppia rispetto alla media globale, con le gravi ripercussioni a livello mondiale che ne conseguono.

Questo è quanto afferma il Consiglio dell’UE nelle conclusioni sulla “ Climate Diplomacy” adottate il 18 febbraio u.s..

Dal documento, che sottolinea l’esito positivo della 24° Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici tenutasi in Polonia nello scorso dicembre, emerge una rinnovata determinazione collettiva a conseguire gli obiettivi dell’Accordo siglato a Parigi nel 2015, in particolare quello di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto di 2°C, proseguendo gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C. 

Il Consiglio ha esortato tutti i paesi a partecipare a questo necessario innalzamento dell’ambizione globale, sottolineando l’importanza della cooperazione transfrontaliera tra Stati membri e paesi partner, ma non solo.

Il clima, infatti, riguarda tutti: Stati, organizzazioni, settore privato e cittadini. Tutte le parti interessate hanno un importante ruolo da svolgere. L’azione concertata e trasformativa dovrebbe, quindi, estendersi ai vari livelli di governance attribuendo, così, un ruolo fondamentale nell’affrontare i cambiamenti climatici ai soggetti non statali ed ai governi regionali e locali.

Nelle conclusioni del Consiglio sulla Diplomazia Climatica si guarda al 2019 come un anno cruciale per l’azione per il clima e lo sviluppo sostenibile: a luglio p.v. è infatti previsto il Forum politico delle Nazioni Unite, occasione imperdibile per mettere in luce le sinergie tra l’azione per il clima e l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; a settembre sarà poi la volta del summit sul clima A race we can win. A race we must win.

I presupposti sembrano buoni. Difatti, già allo scadere del 2018 è stata pubblicata la direttiva 2018/2001 sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili.

La direttiva fa parte del pacchetto Clean Energy For All Europeans e contiene le decisioni in merito agli obiettivi nazionali al 2030 e le misure per garantire il raggiungimento degli stessi.

Tra le principali novità, è previsto l’aumento dal 27% al 32% della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e viene fissato al 2030 il target di riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 40% rispetto ai livelli del 1990.

 Anche i settori del riscaldamento e del raffrescamento sono considerati fondamentali nella direttiva. Questi ultimi incidono, infatti, per circa la metà sul totale dei consumi finali dell’Ue. In tale ambito, ciascuno Stato Membro dovrà quindi impegnarsi, dal 2021, per cinque anni, ad accrescere mediamente dell’ 1,3% la quota annuale di energie rinnovabili utilizzate.

La direttiva dedica, infine, molta attenzione al settore dei trasporti: in particolare, sottolinea come l’utilizzo di risorse rinnovabili, intensificando la diversificazione energetica in tale settore, possa fattivamente contribuire a ridurre le emissioni di carbonio ed incentivare l’innovazione, la crescita e l’occupazione nell’economia dell’Unione nonché ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.

A tal fine si ritiene fondamentale incrementare lo sviluppo e la diffusione della mobilità intelligente su strada, nonché accelerare l’integrazione delle tecnologie avanzate nei sistemi ferroviari innovativi. La direttiva prevede, infatti, che entro il 2030 la mobilità elettrica costituirà una parte significativa dell’energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti.

Dal canto suo, anche il nostro paese inizia l’anno all’insegna della tutela dell’ambiente.

Nella Legge di Bilancio 2019 (L. 145/2018) sono, infatti, contenute alcune disposizioni volte ad incentivare la tutela del clima. Queste, in particolare, intervengono sulla disciplina relativa all’utilizzo delle risorse del c.d. Fondo Kyoto, che consente l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato per le iniziative finalizzate a contrastare il cambiamento climatico.

La Finanziaria dispone inoltre la proroga al 31 dicembre 2019 del termine previsto per usufruire della detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia nonché per avvalersi della detrazione del 65% per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. ecobonus) e per l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro.

Viene, poi, estesa al 2019 la detrazione del 50% per le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, nonché per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Si prevede, inoltre, la proroga, limitatamente all’anno 2019, della detrazione del 36 per cento dall’IRPEF delle spese sostenute (nel limite massimo di 5.000 euro) per interventi di “sistemazione a verde” di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo, pertinenze o recinzioni.

 Si autorizza la spesa di 25 milioni di euro per il 2019 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022 per potenziare ed accelerare il programma di riqualificazione energetica degli immobili della P.A. centrale.

La Legge 145/2018 introduce, infine, disincentivi, sotto forma di imposta, per l’acquisto di autovetture nuove con emissioni di CO2 superiori ad una certa soglia e contestualmente incentivi, sotto forma di sconto sul prezzo, per l’acquisto di autovetture nuove a basse emissioni.

In conclusione, l’obiettivo delle previsioni introdotte sia a livello europeo che nazionale è quello di alzare l’asticella nella lotta a favore del clima. Speriamo sia questo un ulteriore e significativo passo verso una economia globale a basse emissioni e resiliente ai cambiamenti climatici.